Utilizzo della Lavandula angustifolia Miller nella pratica clinica per le sue proprietà ansiolitico-sedative
Origine e Coltivazione:
La Lavanda (Lavandula angustifolia) è una pianta della Famiglia Lamiaceae (Labiate), originaria della Persia o delle Isole Canarie. Oggi la si può trovare in diversi Paesi del Mediterraneo ma anche nel Nord America e in Australia. In Italia, uno dei pochi Stati che ne esporta quantità di rilievo, cresce anche spontanea in molte regioni, dove predilige luoghi aridi e sassosi.
La pianta fiorisce dalla primavera all’autunno e la parte utilizzata a scopo terapeutico (Droga) sono proprio le sommità fiorite essiccate, contenenti almeno 13ml/kg di Olio Essenziale (O.E.). Proprio dai Fiori, infatti, per distillazione in corrente di vapore, si ottiene l’O.E. di Lavanda.
Olio Essenziale:
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Secondo gli Standard ISO, che definiscono se un O.E. ha una composizione chimica tale per cui possa essere considerato di grado terapeutico, l’O.E. di Lavanda deve rispettare dei livelli massimi e/o minimi per 13 sostanze tra cui: Linalolo 20-45%, Acetato di Linalile 25-46%, Terpinen-4-olo 0,1-6%, Limonene < 1%, Canfora <1,2%.
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Uso Storico:
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I fiori Lavanda sono utilizzati tradizionalmente da migliaia di anni negli infusi per sfruttare le proprietà colagoghe (stimola la fuoriuscita di bile dalla cistifellea), coleretiche (stimola la produzione di bile) ed eupeptiche (stimola l’appetito). Secondo la Medicina Popolare, l’infuso di Lavanda possiede inoltre proprietà spasmolitiche e diuretiche, mentre tra l’800 e il 900 si iniziò ad utilizzarli per cefalee, emicranie, isterie o altre turbe nervose.
Il termine Lavandula deriva dal latino lavare, in quanto la pianta era tradizionalmente utilizzata già in epoca romana per la detersione del corpo e per profumare l’acqua dei bagni e degli abiti.
Uso Moderno:
Ad oggi è rimasto l’uso dei Fiori di Lavanda in molte tisane utili nel trattamento dei disturbi del sonno, non solo come Droga correttrice del sapore ma proprio come rimedio cardinale o adiuvante nell’allestimento di una Tisana Terapeutica.
Attualmente però la preparazione più utilizzata in campo farmaceutico e/o erboristico rimane l’OE, utile per via cutanea, nasale ed orale.
Mentre l’utilizzo dell’OE di Lavanda per uso orale e nasale può essere considerato relativamente recente (ad oggi troviamo in commercio anche dei Farmaci in Capsule Orali o Spray Nasali a base di questo OE), la balneoterapia, l’inalazione e i massaggi con OE di Lavanda, sono pratiche largamente diffuse che si tramandano in realtà da moltissimi anni. Lo scopo di tutti questi differenti utilizzi è sempre quello di sfruttare l’azione ansiolitico-sedativa, spasmolitica, blandamente antidepressiva dell’OE.
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Farmacologia:
L’OE ha mostrato in diversi studi sugli esseri umani la capacità di modificare alcuni parametri dell’attività elettrica del cervello. Dal punto di vista clinico, questo si traduce in un’azione ansiolitico-sedativa. L’OE di Lavanda ha causato una riduzione dose-dipendente nelle trasmissioni inibitorie ed eccitatorie, con conseguente depressione delle trasmissioni nervose.
Studi Clinici
Un interessante Studio Clinico randomizzato in doppio cieco del 2003 ha messo a confronto la Tintura Madre di Lavanda con il Farmaco antidepressivo Imipramina nel trattamento della depressione da lieve a moderata. Da questo studio è emerso che la Tintura di Lavanda ha un’efficacia minore rispetto all’Imipramina, ma la combinazione delle due è risultata, d’altra parte, più efficace del solo farmaco.
Altri due Studi hanno invece dimostrato che la diffusione dell’OE di Lavanda nell’ambiente è in grado di attenuare il comportamento agitato di pazienti affetti da demenza e di ridurre l’ansia nei pazienti presenti nella sala d’aspetto del dentista.
Preparazioni Fito-Galeniche
Negli ultimi anni sono entrati in commercio farmaci a base di OE di Lavanda in capsule che hanno permesso di abbandonare definitivamente la raccomandazione della Commissione E Tedesca di assumerlo su zolletta di zucchero. In ambito galenico, d’altra parte, le possibilità sono sempre molteplici. Tra tutte, per ottenere un preparato in grado di rispondere ai prerequisiti di sicurezza ma anche di efficacia, il suggerimento è quello di allestire delle capsule a base di OE di Lavanda, nelle quali quest’ultimo è fatto adsorbire su una polvere di Silice. Questa preparazione può essere completata aggiungendo anche una o più Piante Officinali che ne completino l’azione ansiolitica come la Passiflora incarnata o la Melissa officinalis.
Un’alternativa galenica interessante potrebbe essere la formulazione di uno Spray Nasale a base di OE di Lavanda in modo da sfruttarne la via di assorbimento di elezione, ovvero attraverso la mucosa nasale, con l’obiettivo di massimizzare l’azione dell’OE. Diversamente, si potrebbero allestire delle compresse/film sublinguali con l’obiettivo questa volta di ottenere un’insorgenza rapida degli effetti farmacologici.
Conclusione:
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I recenti studi in campo scientifico hanno dimostrato che l’utilizzo dell’OE di Lavanda che si trova in letteratura e si tramanda dalla tradizione è assolutamente giustificato. Ansia, Insonnia, Depressione, Irritabilità sono tutte patologie che è possibile trattare con questo OE, da solo o in associazione ad altre terapie farmacologiche a seconda della gravità del disturbo. D’altra parte, un aspetto di innovazione in campo fitoterapico potrebbe essere proprio la formulazione di nuove forme farmaceutiche che siano capaci di massimizzarne l’efficacia, sia che questa si traduca in termini di rapidità che di potenza di insorgenza dell’effetto farmacologico desiderato.
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Dottor Nicola Magossi, Farmacista esperto in Fitoterapia
Bibbliografia:
- Campanini E. Dizionario di fitoterapia e piante medicinali. Tecniche Nuove . 2012.
- Cecchini T. Il Libro delle Erbe Medicinali. De Vecchi Editore. 2003.
- Firenzuoli F. Fitoterapia: guida all’uso clinico delle piante medicinali. Edra. 2008.
- Valussi M. Il grande manuale dell’aromaterapia. Tecniche Nuove. 2013.
- Shahin Akhondzadeh et all. Comparison of Lavandula angustifolia Mill. Tincture and imipramine in the treatment of mild to moderate depression: a double-blind, randomized trial. Prog Neuropsycopharmacol Biol Psychiatry. 2003 Feb;27(1):123-7. doi: 10.1016/s0278-5846(02)00342-1.
- Holmes C, Hopkins V, Hensford C, MacLaughlin V, Wilkinson D, Rosenvinge H. Lavender oil as a treatment for agitated behaviour in severe dementia: a placebo controlled study. Int J Geriatr Psychiatry. 2002 Apr;17(4):305-8. doi: 10.1002/gps.593. PMID: 11994882.
- Lehrner J, Marwinski G, Lehr S, Johren P, Deecke L. Ambient odors of orange and lavender reduce anxiety and improve mood in a dental office. Physiol Behav. 2005 Sep 15;86(1-2):92-5. doi: 10.1016/j.physbeh.2005.06.031. PMID: 16095639.