Ginkgo biloba: non “dimenticarti” della natura.
Storia:
Il Ginkgo biloba è la specie di pianta più vecchia esistente ad oggi sul nostro pianeta, con una storia di oltre 200 milioni di anni, tutti gli altri membri della sua stessa famiglia infatti da noi conosciuti solo sotto forma di fossili. I primi documenti ufficiali che ne attestano l’utilizzo in medicina risalgono a circa 5000 anni fa: Chen Noung (2767-2687 BC), nella Farmacopea Cinese, “Chen Noung Pen T’sao”, ne raccomandava l’uso per disturbi respiratori e per la perdita della memoria nell’anziano. Negli ultimi anni, l’interesse dei ricercatori nei confronti delle enormi potenzialità di questa pianta è aumentato enormemente, tanto da divenire una delle specie botaniche, il cui utilizzo è consentito in Medicina, con maggiori studi scientifici all’attivo (1).
Botanica:
Appartenente alla famiglia delle Ginkgoacee, il Ginkgo è coltivato ormai in tutto il mondo per le sue qualità ornamentali: si ritiene che E. Kamfer ne iniziò la diffusione in Occidente intorno al 1700, dopo aver notato la pianta in Monasteri Cinesi. Il Ginkgo è una pianta dioica, porta cioè i fiori maschili e femminili su due individui differenti, perciò i frutti (di colore giallo, simili ad albicocche) sono portati solo dalla pianta femminile, mentre la pianta maschile è preferita per uso ornamentale in quanto gli ovuli maturi di quella femminile, in decomposizione, emanano cattivo odore. Caratteristiche sono le foglie, incise e flabellate (con forma a ventaglio), separate da due lobi (da cui il nome “biloba”), di colore variabile dal verde brillante fino ad arrivare al giallo luminoso, prima di cadere (autunno). Il Ginkgo è una specie longeva, può arrivare fino a 40-45 anni, con corteccia chiara, capace di raggiungere anche i 40 metri di altezza (2).
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Fig. 1. Ginkgo Foglie.
Il nome “gin-kyo” in giapponese significa “albicocca d’argento”.
Composizione chimica:
La Droga, parte di pianta utilizzata a scopo terapeutico, è costituita dalle Foglie. Come per la maggior parte delle piante utilizzate in Medicina, si ritiene che l’attività terapeutica del Ginkgo sia determinata da tutto il Fitocomplesso, ovvero dall’insieme di tutti i costituenti attivi presenti nelle Foglie:
• Glicosidi Flavonoidici, come Quercetina, Kaempferolo, Luteolina…
- Terpeni: come Ginkgolidi A, B, C, M, J…. e Bilobalide (Lattone sesquiterpenico)
- Acidi Ginkgolici
- Antocianosidi
- Acidi Organici, che ne facilitano la solubilità in solvente acquoso (3).
Tuttavia, è ormai chiaro che i costituenti responsabili delle proprietà Antiossidanti (Radical- Scavenger) e di inibizione dell’aggregazione delle piastrine (azione PAF-antagonista) sono Flavonoidi e Diterpeni.
Fig. 2. Le Foglie di Ginkgo sono la parte di pianta utilizzata a scopo terapeutico.
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Farmacologia:
I Ginkgolidi A, B, C e il Bilobalide sono i Fitocostituenti che hanno mostrato la capacità di aumentare la perfusione cardiovascolare, di antagonizzare il PAF (Fattore di Attivazione delle Piastrine) e di avere effetti neuroprotettivi. I Glicosidi Flavonoidici funzionano da antiossidanti e limitano anch’essi l’aggregazione piastrinica (4). La Commissione E di Fitovigilanza Tedesca, dichiara che gli Estratti di Ginkgo biloba contrastano lo sviluppo di
edema a livello di Cervello e Retina, inibiscono il processo di deplezione fisiologica di recettori colinergici dovuti all’invecchiamento, migliorano la tolleranza all’ipossia e l’utilizzo di glucosio a livello cerebrale, infine riducono la viscosità del sangue (5).
“Le proprietà farmacologiche sono da attribuire principalmente alla presenza di Flavonoidi e Diterpeni”.
Indicazioni Terapeutiche:
Le Foglie di Ginkgo biloba rappresentano un ottimo medicamento della terza età: sono indicate infatti nelle turbe vascolari della microcircolazione periferica e, in particolare, nell’insufficienza circolatoria cerebrale. Il Ginkgo trova impiego nelle Ischemie Cerebrali, nelle sequele da Ictus, negli Acufeni, nelle Cefalee, nelle Vertigini e nelle Arteriopatie degli arti inferiori. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la Cooperazione Scientifica Europea Sulla Fitoterapia (ESCOP) e la Commissione E Tedesca di Fitovigilanza riconoscono l’impiego della Pianta nelle forme di demenza di origine vascolare o degenerativa (come la Malattia di Alzheimer), caratterizzate da sintomi come perdita della memoria, disturbi dell’attenzione, depressione ecc (6).
Principali impieghi terapeutici:
– Insufficienza circolatoria cerebrale
– Insufficienza venosa Arti Inferiori
– Involuzione senile precoce
– Acufeni e Vertigini
– Perdita della memoria e mancanza di concentrazione
– Effetto anti-asma
Memoria:
Uno Studio Clinico randomizzato in Doppio-Cieco condotto da Silberstein R. B. e colleghi su 19 uomini in salute con età compresa tra i 50 e i 61 anni, ha messo chiaramente in evidenza le potenzialità di questa Pianta nell’agire sulle funzioni cognitive. I soggetti sono stati suddivisi in 2 Gruppi: Gruppo A, al quale è stato somministrato l’ES di Ginkgo biloba per 14 giorni, seguito da 14 giorni di stop (Washed-out) e altri 14 giorni di Placebo; Gruppo B, somministrazione prima del Placebo poi dell’ ES di Ginkgo, sempre con l’intermezzo di 14 giorni di non-somministrazione (Washed-out). La posologia era di 40mg per 2 volte al dì di ES di Ginkgo contenente 10.7 mg di Glicosidi Flavonoidici e 2.7 mg di Ginkgolidi e di Bilobalide. Da questo Studio è emerso come il Ginkgo sia in grado di determinare un miglioramento della Working-Memory (Memoria-Lavorativa) e delle SSVEP (steady state visually evoked potentials), le naturali risposte cerebrali a stimoli visivi rivolti alla retina (7).
I numerosi Studi Clinici effettuati somministrando 240 mg di ES di Ginkgo biloba al giorno (EGB 761) in pazienti affetti da demenza, indicano tutti la sua capacità di stabilizzare o ridurre il declino delle funzioni cognitive, in particolare per i pazienti con sintomi neuropsichiatrici (8-9-10).
Gli Studi Clinici Europei includono pazienti affetti da Malattia di Alzheimer con sintomi neuropsichiatrici; l’assunzione di Ginkgo determina non solo un miglioramento generale di questi sintomi, ma anche una diminuzione di depressione e stati d’ansia. Mentre la combinazione di EGb 761 in combinazione con un classico inibitori delle acetilcolinaesterasi (Donepezil), ha dimostrato una maggiore efficacia del solo farmaco di sintesi (11).
Fi. 3. Gli Studi Clinici del Ginkgo sulla Memoria sono sempre più numerosi.
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Dosi:
Gli Estratti Secchi Standardizzati di Ginkgo biloba sono Titolati almeno al 24% in Ginkgo Glicosidi Flavonoidici e al 6% in Terpeni. La dose orale può variare da 40 a 80 mg in 2 o 3 somministrazioni al giorno lontano dai pasti. Una Terapia con Estratti di Ginkgo deve essere protratta almeno per 6-8 settimane (anche se sarebbe auspicabile per 3-4 mesi) prima di valutarne l’efficacia (5). In Farmacopea Europea è descritto un Estratto Secco di Ginkgo biloba Foglie Titolato almeno allo 0,5% in Flavonoidi, calcolati in Eterosidi Flavonoici (6).
Tossicità ed Interazioni:
Il Ginkgo biloba è una Pianta ben tollerata se utilizzata alle dosi corrette e per periodi di tempo non superiori ai 6 mesi. Un consiglio importante è quello di iniziare con dosaggi bassi, tra i 40 e i 60 mg/die ed aumentare progressivamente, in modo da evitare le cefalee dovute ad eccessiva vasodilatazione. Da valutare con attenzione è l’assunzione di Ginkgo in Pazienti in terapia con Anticoagulanti Orali (Warfarin…) o con Farmaci che Inibiscono l’aggregazione piastrina (Acido Acetilsalicilico…); inoltre la Farmacovigilanza sottolinea anche di prestare attenzione alla contemporanea assunzione di Vitamina E o Fitoterapici a base di Piante come Aglio, Ginseng e Salice (6). Infine, la Pianta non è ancora mai stata studiata durante Gravidanza o Allattamento, per questa ragione il suo utilizzo rimane sconsigliato.
Laboratorio Galenico Erboristico:
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Nel Laboratorio Galenico si possono allestire capsule di Ginkgo biloba Foglie Titolate al 24% in Ginkgo Flavonoidi Totali e al 6% in Lattoni Terpenici Totali. L’ estratto utilizzato è di provenienza cinese, totalmente privo di glutine, conservanti e antiossidanti aggiunti, risulta inoltre conforme alle direttive di Farmacope Europea.
Dosi consigliate: 120-240 mg di ES standardizzato, per via orale, suddiviso in 2-3 somministrazioni al giorno, lontano dai pasti.
Avvertenza supplementare: se si stanno assumendo farmaci anticoagulanti o antiaggregandi piastrini, consultare il medico prima di assumere il prodotto. Si sconsiglia in gravidanza e allattamento.
Fig. 4. Preparazione Erboristica a base di ES di Foglie di Ginkgo.
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Dott. Nicola Magossi
Bibliografia:
- Murray MT. Ginkgo biloba. In: Healing Power of Herbs. 2nd ed. Rocklin, CA: PrimaPublishing; 1995: 143-161.
- Bruni A. Farmacognosia Generale e Applicata. Piccin Editore. 1999.
- Fleming T, et al. PDR® for Herbal Medicines. Montvale, NJ: Medical EconomicsInc.1998:871-873.
- Drieu K. Preparation and definition of Ginkgo biloba extract. In: Funfgeld EW, ed. Rokan (Ginkgo biloba): Recent Results in Pharmacology and Clinic. Berlin: Springer-Verlag. 1988: 32-36.Pharmacology and Clinic. Berlin: Springer-Verlag. 1988: 32-36.
- Fleming T, et al. PDR® for Herbal Medicines. Montvale, NJ: Medical Economics Inc.1998:871-873.
- Campanini E. Dizionario di Fitoterapia e Piante Medicinali. Tecniche Nuove. III Edizione. 2017.
- Examining Brain-Cognition Effects of Ginkgo Biloba Extract: Brain Activation in the Left Temporal and Left Prefrontal Cortex in an Object Working Memory Task. R. B. Silberstein, A. Pipingas, J. Song, D. A. Camfield, P. J. Nathan and C. Stough. Evid Based Complement Alternat Med. 2011; 2011: 164139. Published online 2011 Aug 18. doi: 10.1155/2011/164139
- Gavrilova SI, Preuss UW, Wong JW, et al. Group GISc Efficacy and safety of Ginkgo biloba extract EGb 761 in mild cognitive impairment with neuropsychiatric symptoms: a randomized, placebo-controlled, double-blind, multi-center trial. Int J Geriatr Psychiatry. 2014;29:1087–95.
- Ihl R, Tribanek M, Bachinskaya N, Group GS. Efficacy and tolerability of a once daily formulation of Ginkgo biloba extract EGb 761® in Alzheimer’s disease and vascular dementia: results from a randomised controlled trial. Pharmacopsychiatry. 2012;45:41–6.
- Tan MS, Yu JT, Tan CC, et al. Efficacy and adverse effects of ginkgo biloba for cognitive impairment and dementia: a systematic review and meta-analysis. J Alzheimers Dis. 2015;43:589–603.
- Kevin M. Nash and Zahoor A. Shah. Current Perspectives on the Beneficial Role of Ginkgo biloba in Neurological and Cerebrovascular Disorders. Integr Med Insights. 2015; 10.4137/IMI.S25054.